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Teramo, i sindacati scendono in campo contro la crisi: "Numeri impietosi"

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di Redazione

16/07/2020

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La crisi presente all'interno della Regione abruzzese e, soprattutto, all'interno della città di Teramo non ha risparmiato la realtà dei sindacati, che sono scesi in campo attraverso 8 schede sulle quali sono presenti diverse idee sulla base delle quali confrontarsi per rilanciare il tessuto economico e sociale della Regione dell'Abruzzo. In particolar modo, esprimendosi attraverso manifestazioni e interventi di natura diplomatica, i sindacati CGIL, CISL e UIL hanno presentato in provincia una serie di documenti con l'obiettivo di avviare un dialogo immediato con tutte le componenti della realtà abruzzese e teramana. Non sono mancate le dichiarazioni da parte di Fabrizio Truono, segretario della UIL.

Le dichiarazioni di Fabrizio Truono

Fabrizio Truono, tra i firmatari dei documenti presentati in Provincia, si è espresso nei termini che seguono: “Siamo di fronte a numeri impietosi, preoccupanti: numeri con i quali non si va da nessuna parte. Per questo abbiamo chiesto un impegno costruttivo da parte delle associazioni datoriali e delle istituzioni, ma rileviamo che a 15 giorni dalla nostra precedente conferenza non abbiamo avuto alcun riscontro da parte della politica e delle istituzioni locali e questo ci preccupa”

Le parole di Giovanni Timoteo

Alle precedenti parole di Fabrizio Truono si aggiungono quella di Giovanni Timoteo, che ha spiegato il perchè della protesta dei sindacati: “Il 14 luglio del 2010, proprio in questa sede, fu presentato un protocollo che preveda la realizzazione di tutta una serie di progetti per questa provincia: protocollo che è stato quasi completamente disatteso e rispetto al quale è mancato un momento di verifica e confronto sulle responsabilità. E’ mancato e continua a mancare. Noi come sindacati abbiamo messo in campo delle proposte che hanno caratteristiche innovative e impegnative e su queste vogliamo confrontarci. Nei prossimi mesi, quando saranno rimodulate le risorse della vecchia programmazione Ue, rese disponibili quelle del Recovery Fund, forse del Mes e della nuova programmazione, presentarsi con progetti definiti ci porterebbe sicuramente un vantaggio”
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