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Teramo, il degrado del piazzale del palazzetto dello sport; il movimento Vivi Città: "Chi è responsabile paghi"

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di Redazione

16/07/2020

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E' ormai ridotto ad uno stato di incredibile degrado il piazzale del palazzetto dello sport di Teramo, che versa in condizioni particolarmente disastrose. Un'area urbana adibita allo sport e all'allenamento fisico, oltre che al divertimento e al benessere dei bambini, risulta ormai essere impraticabile, date le condizioni in cui si ritrova che rendono impossibile sostare all'interno della zona stessa. Le immagini che mostrano lo stato del piazzale non lasciano spazio a troppe interpretazioni, e il movimento Teramo Vivi Città interviene chiedendo responsabilità all'amministrazione.

Il degrado del piazzale del palazzetto dello sport di Teramo

Poche ma significative immagini sono state diffuse circa la condizione in cui si ritrova il piazzale del palazzetto dello sport di Teramo, luogo di raccolta e di allenamento; il piazzale stesso, che funziona anche da area di ritrovo per bambini - grazie alla presenza di giostre e giochi dove gli stessi possono riunirsi e divertirsi - non rende possibile l'esercizio delle funzioni per cui è predisposto, a causa di uno stato di degradazione che ormai sembra oltrepassare qualsiasi confine.  Erba alta, sterpaglie, oggetti degradati e giostre distrutte sono la descrizione principale di quanto si può osservare, e sottolineano particolarmente lo stato in cui il piazzale stesso si ritrova.

L'intervento del movimento Teramo Vivi Città

Sulla base del degrado descritto non è tardato l'intervento del movimento cittadino Teramo Vivi Città, impegnato nella salvaguardia del territorio, che ha denunciato la situazione osservata attraverso foto e video, rivolgendosi direttamente all'amministrazione della città con la richiesta di intervento. Il movimento in questione non ha lasciato spazio a troppe interpretazioni e, rivolgendosi all'amministrazione, ha chiarito la sua volontà:  “Chi è responsabile di questo scempio si dia da fare, basta scuse, basta con il rimpallo delle responsabilità“.
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